mercoledì 10 novembre 2010

Devo uccidermi? lo dovrei fare?
 già mi vedo i titoli piccoli scarsissimamente ammiccanti che ti tirano addosso i complimenti
 "ragazzo modello , studente brillante , non trova più la gioia nella gente"
 ed io finalmente sulle nuvole , stabilmente , che rido nel vedere qualcuno piangente
 pigolante che nessuno mi ha mai capito
 che ero fisico-deperito  , inascoltato, solo e che  al limite , certe solitudini assolute
 me le andavo a cercare
 e il prete che sparge speranza , la donna che mi segue a poca distanza
 le sorelle stufe del cerimoniale
 lo zio che smette per un solo attimo di pregare
 per chiedersi cosa pregava a fare
 gli amici scandalizzati dal tripudio di indifferenza
la macchina porta bara che - sono certo - buca  alla partenza
 il rinfresco , le note che avevo scelto , persone lontane che tornano solo per me
 puttane  , puttane a non finire: sorridono perchè sanno che  è quello che volevo
(rimanere un mistero)
chi doveva esserci che - manco a dirlo -  non c'è
un cantico di commenti su come distribuire tutto il nulla che ho lasciato
litigi acrobatici per una sistemazione tombale :
 in alto , in basso , nella terra nera : spiacente - voglio la cottura
almeno da morto voglio smettere di ammuffire
e poi un girotondo di cadaveri pezzenti che abbracciano mia madre
 e le dicono di farsi forza , non scordare quanto di buono di bello (?) abbia fatto
per "farla stare"
 Dio Santo,che defilè di normale , anche da morto mi si cerca di costruire
un filo spinato di sensato tutto intorno alla follia ,
"l'avrà fatto per l'amore , per la zia : l'avro' fatto per constatare  quanta poca fantasia riusciate ad avere"
caligole di magrezza , anche ora che - spero , credo , un pò di dolore vi addolora
 non riuscite a dire niente che non sia già conquistato : terre di confine assoggettate
 strade sparate , disperate di fortuna...
 l'ho fatto per via di questo rumore
di questo borbottare che incomincia quando mi sveglia la mattina
e finisce quando non mi addormento la sera
 questo solido manipolo di stelle centrifugate nella pancia mi difende a malapena
ed io sono stufo di sbottare per farmi a pena mala sussurrare
ed ecco che questa scrittura  , poi mi svela il palese :
 vivo o morto c'è poca differenza : zitto sono e zitto divento
 per chi prova ad ascoltare c'è un naufrago, radunante folle oceaniche
 per chi crede di sentire c'è un colato a picco stanco di affondare

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